A.i. Intelligenza Artificiale e scalabilità della startup

A.i. intelligenza artificiale

A.I. intelligenza artificiale, prima solo il titolo di un film di Spielberg, poi, unico appannaggio delle Big 5, ora una risorsa chiave per scalare la tua nuova Startup o PMI innovativa, portandola rapidamente al successo!

Amazon, Apple, Meta, Netflix, Google, oggi non sarebbero quello che sono se non avessero fatto uso di tool basati sulle AI Artificial Intelligence.

Oggi con l’abbassamento dei prezzi e la maggiore accessibilità a queste tecnologie, non solo è possibile ottenerle facilmente ma possono addirittura essere il modo più facile e conveniente per ridurre i costi e portare la tua startup o PMI innovativa al successo.

Scalabilità: un aspetto chiave

Un business è scalabile quando può crescere esponenzialmente senza un impiego di risorse proporzionali. 

Dunque, quando riesce a ridurre al minimo i costi incrementali, adoperando prodotti e servizi potenzialmente illimitati e durevoli, senza costi aggiuntivi rilevanti oltre a quello iniziale.

L’utilizzo dell’A I Intelligenza Artificiale, oggi, può garantirti di:

  • avere analisi più accurate per l’individuazione dei target e profilazione dell’utente;
  • prendere decisioni più profittevoli e basate su un enorme numero di dati;
  • fornire un customer care veloce, efficace e a basso costo;
  • ovviare il pericolo di burn out dei tuoi collaboratori;
  • svolgere le attività di recruiting in maniera più semplice ed efficace;
  • ritardare i costi di riconversione aziendale.

L’A.I. Intelligenza Artificiale che si prende cura dei dati

La capacità di analizzare i dati e fornire metriche efficaci, soprattutto nei primi tempi di sviluppo una startup, è essenziale per ottimizzare le strategie di vendita e scalare velocemente il tuo business. L’Intelligenza artificiale può avere un ruolo fondamentale in questo processo.

Infatti, è possibile rendere più agevole ed efficiente il lavoro di analisi dei dati, grazie alla capacità delle intelligenze artificiali di fornire analisi predittive. I Predictive Analytics sono uno strumento avanzato per estrarre valore dai Big Data

Le automazione delle A.I. offrono sistemi efficienti ed economicamente sostenibili per raccogliere enormi quantità di dati in tempi record dai quali ricavare insight per la tua startup, con la possibilità di prendere decisioni più velocemente basate su un numero di insight maggiore, e derivanti da un processo di analisi per sua natura non soggette alla possibilità di errore umano.

Analizzando il passato con il supporto dell’AI – Intelligenza Artificiale, l’analisi predittiva aiuta a capire che cosa è probabile che accada nel futuro. Una delle principali differenze tra nuove A.I. e gli strumenti di Machine Learning precedenti, consiste nel fatto che più dati si acquisiscono più sono performanti.

Inoltre, le A.I. possono fare analisi predittive su dati non strutturati, provenienti, ad esempio, da video, foto, post social.

In concreto, le analisi predittive, possono aiutarti a scalare il tuo business fornendo forecast e proiezioni finanziarie per la razionalizzazione dei costi di supply chain, pianificazione finanziaria, operazioni di marketing e di vendita, consulenza e pianificazione strategica, personalizzare la user experience, avere una proiezione del target può predisposto alla fidelizzazione, prevedere reazioni, strategie di outreach.

Tre tool di A.I. data analysis e predictive analytics:

A.I. – Intelligenza Artificiale, il miglior customer service, quando non hai un customer service

Un customer service di qualità, soprattutto nei primi tempi di una startup, può essere parte di una vera e propria strategia per migliorare la reputazione di un’azienda nascente.

Per le startup può risultare poco sostenibile avere un customer service strutturato ed efficiente senza affidarsi a esterni. 

Alcuni tool di Intelligenza artificiale offrono sistemi strutturati di assistenza, in grado di seguire il cliente in ogni fase di acquisto.

In più molti di loro tramite il Natural language processing e Sentiment analysis possono valutare il grado di soddisfazione del cliente e condurre un efficace lavoro di screening emozionale, immagazzinando al contempo dati su reaction ed engagement.

In questo contesto, chatbot e agent assistant basati sull’AI possono essere un modo low cost e scalabile per offrire supporto, migliorare il customer journey e aumentare l’engagement.

Tre tool di A.I. per customer care:

AI Intelligenza Artificiale per evitare il burn out, e non si va più in sbatti

Portare avanti una startup richiede sforzi materiali, mentali e anche emotivi notevoli da parte di ogni membro del team, il tutto ad una velocità elevata che garantisca una rapida crescita, questo aumenta il pericolo di burnout precoce.

Spesso task di routine, ripetitivi e poco stimolanti, ma necessari ai fini della riuscita del lavoro, possono togliere spazio ai core task, al lavoro creativo e più impegnativo intellettualmente. 

Questi task che oltre ad essere piuttosto tediosi, possono rivelarsi dispendiosi a livello di tempo.

L’utilizzo di tool basati sull’A.I. in grado di portare a termine questo tipo di task può permettere a team creativi e strategist di evitare di sprecare risorse energetiche preziose e avere il tempo e la libertà di creare e di sviluppare idee uniche per il tuo business.

L’A.I. può alleggerire operazioni di routine nei più svariati ambiti, data collection, audit, financial reporting, marketing, content moderation, permettendo ai membri del team di focalizzarsi sulle core skills e contravvenendo, inoltre, a potenziali errori connessi al fattore umano.

Tre tool di A.I. per l’automazione dei task di routine:

A.I. is the new HR, se hai troppi curriculum da visionare

Nessun business può avere successo senza un team forte e competente, soprattutto se si tratta di imprese innovative che cercano di rivoluzionare il proprio settore. Per distruggere il mercato, la vostra startup ha bisogno di talenti che eccellono in tutto ciò che fanno.

Grazie all’intelligenza artificiale, si stanno realizzando dei cambiamenti notevoli nel ambito del recruitment. Il processo di reclutamento guidato dall’A.I. richiede molto meno tempo e una riduzione drastica delle azioni analogiche di analisi dei curriculum e selezione.

Ora i dati raccolti dall’A.I. intelligenza artificiale passano per un’attenta analisi algoritmica e il sistema determina automaticamente quale candidato possa essere il più adatto per un particolare ruolo. 

Alcune di queste piattaforme possono anche fornire preziosi suggerimenti ai candidati su come migliorare ulteriormente i loro profili. 

Spesso i tool vanno oltre al semplice abbinare profili dei candidati migliori ai datori di lavoro, ma raccolgono feedback da entrambe le parti, sfruttando la capacità di evoluzione dell’ai e creare abbinamenti sempre più precisi. Altri propongono test psicometrici dai quali riescono a carpire ed estrapolare info sulle attitudini e le competenze dei candidati.

Altri strumenti di gestione delle risorse umane (HRM) possono aiutare le startup a monitorare in modo etico le prestazioni, i livelli di coinvolgimento e le interazioni dei propri dipendenti e suggerire i modi migliori per mantenere e gestire la forza lavoro. 

Tre tool di A.I. per le azioni di recruitment:

A.I. Intelligenza Artificiale, quando ti serve massima flessibilità 

L’A.I. a differenza di qualsiasi altro tipo di software, è in grado di evolversi autonomamente. In passato, la necessità di cambiare piattaforme e software, dunque le operazioni di riconversione aziendale, rappresentavano costi notevoli.

L’A.I. può adattarsi alle necessità che cambiano, semplicemente settando diversamente gli algoritmi di apprendimento, in base alle esigenze.

Questa capacità dell’A.I. intelligenza artificiale di evolvere con la tua startup può essere combinata a diverse applicazioni e dispositivi, il che significa che man mano emergono nuove tecnologie è possibile connetterle e integrarle all’Intelligenza artificiale.

Vuoi scoprire come scalare il tuo business innovativo in maniera efficace?

Startup pitch, elevator pitch, pitch deck: le differenze

pitch bix incubator

Lo startup pitch o investor pitch è il primo passo per convincere potenziali investitori e partner a puntare sulla tua startup.

Il tuo progetto di startup è pronto, è originale, impattante e ha tutte le carte in regola per rivoluzionare il mercato. 

Ora hai 5 minuti a disposizione per comunicarlo ai tuoi potenziali investitori e convincerli a finanziarti.

Il pitch è infatti una breve presentazione accompagnata da slide della tua idea imprenditoriale da esporre in presenza di potenziali investitori, business angel o società di venture capital.

L’obiettivo del pitch è uno solo: convincerli a investire sul tuo business.

Ci sono vari modelli di startup pitch che semplificano il tuo lavoro e possono rendere la tua presentazione irresistibile. Scopriamole.

Pitch origini del nome: dal mondo dello sport al business

Come lo traduci pitch? La parola pitch ha origini nel mondo dello sport. Nel baseball il pitch è l’atto di lanciare la palla verso la casa base per dare inizio alla partita, infatti letteralmente la parola pitch vuol dire “lancio”.

Dunque, metaforicamente come il lanciatore nel baseball, lancia la prima palla per dare inizio ai giochi: lo startupper fa lo stesso per lanciare la propria idea di business, e in questo caso non si deve sbagliare il tiro per nulla al mondo.

Elevator pitch e pitch deck, non esattamente la stessa cosa

Spesso si reputa erroneamente che elevator pitch e pitch deck siano la stessa cosa, ma non è proprio così, infatti ci sono delle leggere sfumature di significato tra i due.

Elevator pitch: una presentazione da ascensore

L’elevator pitch, come suggerisce il nome, è una presentazione brevissima che teoricamente potrebbe essere fatta nel tempo medio di una corsa in ascensore, 20-30 secondi.

È un asso nella manica che porti sempre con te per attirare l’attenzione di potenziali partner in qualsiasi momento utile, ogni qual volta si presenta l’occasione.

L’elevator pitch è, dunque,  quel brevissimo discorso infallibile per farti ascoltare, incantare  il tuo interlocutore e portarlo a volerne sapere di più.

Pitch deck: da 5 a 20 minuti

Al contrario dell’elevator pitch, il pitch deck, può durare dai 5 ai 20 minuti, e dà una panoramica completa della tua idea di business e viene utilizzato in incontri più strutturati con il tuo audience di investitori, come una business competition, ad esempio .

Solitamente consiste in una presentazione di una decina di slide di forte impatto visivo che senza perdersi in chiacchiere, facciano materializzare il tuo progettodavanti agli occhi degli investitori . Ci sono molti altri modi per rendere più creativo il tuo deck, ma partiamo dal “semplice”.

Startup pitch deck by Guy Kawasaki, un template vincente a cui ispirarsi

Avere una scaletta e un’idea chiara e precisa di cosa dire durante il tuo startup pitch è fondamentale per conquistare il tuo audience, ottenere la loro attenzione e soprattutto la loro fiducia.

Esperti del settore e società di venture capital hanno creato vari modelli da usare.

Noi ci affideremo alla mente di uno dei più grandi business guru viventi, Guy Kawasaki, manager, imprenditore e autore statunitense, chief evangelist di brand come Canva e Apple.

Uno startup pitch deck perfetto in soli 10 punti 

Kawasaki è l’autore di quella che è stata denominata la “10/20/30 rule” che riassume le seguenti indicazioni base:

  • 10 si riferisce al numero perfetto di slide 
  • 20 sono i minuti di durata massima
  • 30 la dimensione minima del font da usare nelle slide

Vediamo nello specifico cose deve contenere ogni slide:

  1. Title: Deve contenere il nome della startup, il tuo nome, la tua posizione aziendale e tutti i contatti utili.
  2. Problem-opportunity: Descrivi il problema che stai risolvendo o in che modo il tuo prodotto/servizio rivoluzionerà il mercato. Mi raccomando devi farli innamorare, crea uno storytelling persuasivo.
  3. Value proposition: Spiega qual è il vero valore che il tuo prodotto/servizio creerà, in che modo avrà un impatto concreto sul mercato e sul mondo.
  4. Underlying Magic: Fai vedere dov’è l’innovazione nel tuo progetto, la magia che sta alla base, utilizza immagini, schemi, infografiche. Ma se vuoi stenderli tutti, porta un prototipo
  5. Business Model: Spiega qual è il tuo modello di business, chi ha i fondi per realizzarlo e come pensi che quei fondi possano essere investiti saggiamente nel tuo progetto di startup.
  6. Go-to-market Plan: Spiega come arriverai ai tuoi clienti in maniera sfruttando il budget in maniera oculata e andando dritto al punto.
  7. Competitor Analysis: Fornisci una panoramica completa dei potenziali competitor e di come il tuo progetto li spazzerà via dal mercato.
  8. Management Team: Descrivi i membri chiave del tuo team, il board, i membri del consiglio direttivo e i tuoi principali investitori fino ad ora.
  9. Financial Projections and key metrics: Mostra una proiezione dei risultati finanziari da qui a tre anni, non si tratta solo di cifre ma di metriche sul numero di consumatori e tasso di conversione previsti.
  10. Current status, use of funds aka Talk to me about money: Spiega lo stato attuale dei lavori di produzione del servizio/prodotto, come si evolverà in futuro, quanto ti serve e come utilizzerai i fondi che stai provando ad ottenere.

GIFT TIP

Puoi trovare un template Canva da utilizzare per il tuo startup deck creato da Guy stesso Only ten slides by Guy Kawasaki.

Startup pitch soft skills

Allenati nel public speaking

Durante il tuo speech devi essere disinvolto e sicuro di te, un buon training di public speaking è essenziale per acquisire quella scioltezza e quella consapevolezza di cui hai bisogno per una performance da vero divo.

Scegli un tone of voice pertinente e coinvolgente

Devi affascinare essere carismatico, devono pendere dalle tue labbra. Usa il tono di voce che più si confà a te come persona ma che sia adeguato al tipo di progetto che stai proponendo.

Trasmetti il tuo entusiasmo

Ami il tuo progetto di startup con ogni fibra del tuo essere e la tua missione da qui a 5 anni è renderlo grandioso, lascia che questo traspaia chiaramente in ogni momento del tuo speech.

Ora sai cosa devi fare, fatti aiutare da BiX!

Come potrai immaginare, preparare un pitch convincente va al di là del compilare un semplice powerpoint.Ogni singola parola e immagine deve avere un senso e dovrai dimostrare che sai quello che stai facendo e che hai tutto sotto controllo. A questo scopo, rivolgerti a un team di esperti che ti guidino in questa impresa e che ti aprano ad un network di potenziali investitori, è la scelta migliore che puoi fare. 

Startup, Startup innovativa o PMI innovativa?

bix incubator startup

Hai deciso che vuoi creare una startup nel 2023. Hai un’idea innovativa che pensi cambierà il mondo.

Ti sei informato su internet, hai cercato se si scrive startup, start up o start-up.

Hai trovato tutte le definizioni, sai che deve essere un business innovativo, scalabile e ripetibile e hai visto tutti i documentari sulla Silicon Valley.

Ma ti sei accorto che se vuoi concretizzare il tuo sogno devi rimboccarti le maniche per scoprire come mettere in piedi la tua impresa innovativa seguendo le normative legali vigenti, in questo articolo troverai tutte le risposte.

Il concetto di startup

La definizione del concetto di startup è andato definendosi sempre più chiaramente nel corso degli anni, molti sono stati gli studiosi che ne hanno dato diverse definizioni, tra le più famose:

“Un’organizzazione temporanea che ha lo scopo di cercare un business model scalabile e ripetibile.” – Steve Blank

“Una società concepita per crescere velocemente”. – Paul Graham. 

“Un’istituzione umana concepita per offrire nuovi prodotti o servizi in condizioni di estrema incertezza”. – Eric Ries. 

Secondo la celebre enciclopedia Treccani la Startup è la “fase iniziale di avvio delle attività di una nuova impresa, di un’impresa appena costituita o di un’impresa che si è appena quotata in borsa”. Il termine di derivazione anglosassone significa «partire, mettersi in moto»” 

Sebbene tutte queste definizioni siano accurate da un punto di vista concettuale, quando parliamo di startup innovative a livello normativo non bastano.

La legislazione italiana riconosce la Startup con il termine di Startup Innovativa.

Lo status di startup innovativa in Italia e in Europa richiede dei requisiti specifici, vediamo come la regolamentazione italiana ed europea definisce questo tipo di impresa che deve avere caratteristiche che vanno oltre l’idea comune di impresa altamente tecnologica pronta a rivoluzionare il mercato.

Che caratteristiche deve avere una startup innovativa?

Ai sensi della normativa, una startup innovativa è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti oggettivi:

  •  è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni
  •  ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
  •  ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
  •  non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
  •  non distribuisce e non ha distribuito utili
  •  ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
  •  non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda

Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:

  1.     sostiene spese in R&S pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;
  2.     impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
  3.     è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

Tutte queste caratteristiche sono essenziali per il riconoscimento legale della startup e soprattutto per avvalersi delle agevolazioni dedicate a questo tipo di impresa. 

E la PMI innovativa è diversa dalla start-up innovativa?

PMI innovativa e Start up innovativa non sono la stessa cosa.

Le PMI innovative sono imprese di piccole-medie dimensioni oppure micro-imprese attive nel settore dell’innovazione.

La definizione di PMI innovativa è stata introdotta per la prima volta nel 2015 per favorire lo sviluppo tecnologico e la crescita di questa categoria di imprese.

Le PMI innovative possono essere definite una sorta di evoluzione delle start up innovative. Entrambe le tipologie di società operano, infatti, nel campo dell’innovazione tecnologica. 

Tuttavia, a livello legale, ci sono alcuni importanti criteri di differenziazione tra le due, scopriamo insieme le differenze e le caratteristiche comuni.

PMI innovativa, tutti i requisiti

Tutte le società di capitali (es. SRL o SRLS) possono diventare PMI innovative, iscrivendosi alla sezione speciale del registro delle imprese

Come per le startup innovative, anche alle PMI innovative la normativa non pone restrizioni settoriali, purché le imprese in questione siano caratterizzate da una componente innovativa.

Tuttavia, le PMI innovative non hanno delimitazioni temporali, al contrario delle startup che devono essere costituite da meno di 5 anni.

Una startup innovativa ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, mentre per le PMI innovative non vi sono restrizioni su questo.

Il valore di produzione annuo delle startup innovative deve essere inferiore ai € 5 milioni.

Le PMI innovative, invece, devono essere imprese di piccola e media dimensione il cui fatturato annuo non superi i € 50 milioni o il cui bilancio totale non superi i € 43 milioni, e devono contenere meno di 250 dipendenti.

Inoltre, mentre le startup devono presentare almeno uno dei “requisiti soggettivi” citati nei paragrafi precedenti, le PMI devono invece presentarne almeno due.

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